7° RASSEGNA 2017
[dalla presentazione della rassegna, a cura del segr.gen. 11.3.2017]
Cari amici, φίλες και φίλοι, καλησπέρα σας και καλώς ήρθατε,
Vi porgo il benvenuto a nome dell’associazione a questa settima edizione, gentilmente ospitata dal Centro Congressi del Crithoni’s Paradise, dell’ormai tradizionale appuntamento annuale con il cinema italiano.
Come per l’omaggio a Nino Manfredi di due anni fa, e la nuove generazioni della commedia italiana dell’anno scorso, anche quest’anno la rassegna del cinema italiano rientra nell’ambito della Rete di Cooperazione Culturale con il patrocinio ed il fondamentale contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene.
La rassegna di quest’anno è dedicata ad uno dei più noti registi contemporanei italiani, Pupi Avati.
Prolifico mattatore della produzione cinematografica italiana (ha realizzato nel corso di una lunga carriera quasi 50 film), approda alla terza età raggiungendo una maturità artistica testimoniata da questa rassegna, che presenta quattro delle sue più recenti pellicole, tutte inedite in Grecia.
E anche se risulta spesso d’attualità l’ambientazione negli anni ‘70, gli anni della contestazione compaiono in una angolazione disimpegnata, gentili ricordi dei tempi della gioventù del nonno…
Qualche pellicola si rifà al genere Commedia all’italiana a motivo del finale di stampo drammatico e mantenendo l’impianto narrativo nel filone della commedia, ma non porta messaggi satirici…
I quattro registi sono al loro esordio con il primo film diretto, ma tutt’altro che neofiti nel mondo del cinema, avendo al loro attivo anche un decennio di attività come scenografi, o essendo ben noti nel mondo televisivo.
Ritroverete poi protagonisti ben collaudati, come Fabrizio Bentivoglio che recitava già trent’anni fa nell’87 con Salvadores nella sua trilogia “della fuga”, cui appartiene anche il notissimo Mediterraneo…
L’accoppiata Raul Bova (uno dei nuovi belli del cinema contemporaneo, con trascorsi di “cattivo” anche holliwoodiani) e la poliedrica Paola Cortellesi (sua l’interpretazione dell’omonima canzone nella colonna sonora del film)…
Luca Zingaretti, il ben noto (almeno, in Italia…) commissario Montalbano televisivo…
E la delicatissima Valeria Golino (di madre greca), che accanto interpretazioni a fianco di Tom Cruise e Dustin Hoffmann e di Nanni Moretti in Rain man e Caos calmo, ha anche girato in Grecia nel ’96 (H σφακή του κόκορα)…
Per finire con Toni Servillo, attuale mattatore della scena cinematografica italiana, e noto anche in Grecia per il recentissimo La grande bellezza.
Oltre che l’impianto narrativo tipico del genere “commedia”, un’altra cosa riunisce le quattro pellicole della rassegna: la presenza talvolta accessoria (Nessuno mi può giudicare), talaltra discreta ma tanto fondamentale da costituire il titolo del film (È stato il figlio), dei giovani, dei ragazzi che talvolta sono solo il filo conduttore della narrazione (La kryptonite nella borsa), ma talaltra sono i dichiarati protagonisti, al pari delle problematiche generazionali di cui sono il simbolo (Scialla).
La rapida carrellata attraverso attori e registi, tematiche e tecniche narrative, si proponeva di presentarvi le pellicole in programmazione nella rassegna (possibilmente senza annoiare troppo…), sottolineando la rarità delle proiezioni, espressamente sottotitolate per l’occasione, al pari di quelle presentate l’anno scorso, a cura dell’IIC di Atene.
Ed è ora, credo, di lasciare la parola alle pellicole…
Grazie per l’attenzione e καλή διασκέδαση!
Pellicole di stile più o meno drammatico, ma raccontate dal Pupi Avati regista con grande sensibilità nei confronti del tema affrontato, quello delle “umane debolezze”, dalle lievi instabilità alle conclamate patologie psichiatriche, che accomunano tutti i protagonisti delle storie narrate.
Ed in sottofondo, il cenno di stile autobiografico tanto caro al Pupi Avati scenografo. Un accenno che ritroviamo attraverso l’ambientazione del film negli anni della sua giovinezza, oppure attraverso i flashback che riportano all’infanzia dei protagonisti, e sempre non mancano i riferimenti alla sua amata Bologna.
Non sempre in sottofondo è il riferimento al rapporto padre/figlio che in differenti forme e con differente incidenza sulla trama ritroviamo in tutte le pellicole della rassegna.
A partire dalla prima di stasera, in cui un profondo amore di coppia si trasforma gradatamente in amore materno verso il marito che regredisce all’età infantile, regressione simbolica utilizzata per raccontare l’Alzeimer.
Anche nel prossimo film della rassegna, di impianto molto meno drammatico, compare un protagonista segnato da trascorsi di labilità psichica, che però sembrano regredire con la conquista di un primo amore, riuscita grazie alla gentilezza e generosità dimostrata.
Ritornano da protagonista ne Il papa di Giovanna sia il rapporto padre/figlia (e parallelamente quello madre/figlia di segno negativo) sia la instabilità psichica esplosa in accesso omicida, che non intacca tuttavia il profondo amore paterno, permettendo così il “lieto fine”.
Anche nell’ultimo film della rassegna i temi paralleli del rapporto padre/figlio e della instabilità psichica rappresentano il filo conduttore di una riscoperta della figura paterna rifiutata e di un riscatto artistico conquistato al prezzo di un rifugio nella follia.
Quattro pellicole che dimostrano come si possano affrontare delle tematiche estremamente profonde con leggerezza di tocco e grande abilità registica, rendendole così particolarmente gradevoli allo spettatore.
Grazie per l’attenzione και καλή διασκέδαση!
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