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L’ARCHIVIO STORICO DI LEROS : I DETTAGLI DELLA MEMORIA

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 Ci si è proposti di illustrare, attraverso le attività realizzate dai suoi dirigenti nel corso di 23 anni di vita, il valore e l’importanza che riveste l’Archivio di Leros per la conservazione di quel patrimonio storico che è fondamento della coscienza sociale di ogni comunità.
 Perché, come sintetizzava bene Indro Montanelli in un suo noto aforisma, “un popolo che non rispetta il suo passato non ha avvenire”.
 Aforisma e significato dell’Archivio sono stati ripresi dal sindaco Mikalis Kolias, intervenuto a porgere il saluto del Comune agli intervenuti, che ha sottolineato come l’ente fa parte degli Archivi Generali dello Stato, e dipende dal Ministero dell’Istruzione e non già dal Comune, che mette a disposizione i locali e ne garantisce la funzionalità e le infrastrutture, ma non ha autorità burocratica per disporne la riapertura.*
 In un breve excursus iconografico, sono stati anzitutto riproposti all’attenzione del pubblico i locali dell’Archivio Storico di Platanos, parafrasando il titolo di una mostra fotografica organizzata da Kosta Aslanidis “affinchè ricordino gli anziani ed imparino i giovani”, specie ora che è chiuso…
 Il bell’edificio in stile neoclassico che lo ospita, assieme alla biblioteca comunale ed alla sala del consiglio al piano superiore, è stato costruito nel 1899 da Tzigada Pascià quale sede del consiglio comunale dell’epoca.
 La succinta panoramica evidenziava i tre vani che compongono l’archivio, nei quali fanno spicco le onnipresenti scaffalature che raccolgono gli innumerevoli documenti custoditi, e l’armadio d’epoca che ospita il più prezioso dei reperti presenti, il fondo costituito da 380 disegni originali di edifici costruiti a Leros durante l’occupazione italiana.
 Questa sommaria ricognizione dei luoghi fisici è stata completata con un’altrettanto breve cronistoria della sua fondazione, che prende le mosse alla fine del 1988 da una richiesta manoscritta del prof. Manoli Isichos diretta alla direzione degli Archivi Generali dello Stato, in qualità di responsabile dell’appena costituito (1987) Centro Culturale Comunale con sede presso il Pirgo Belleni di Alinda.
 La richiesta veniva accolta l’anno successivo e notificata al sindaco in carica Iannis Antartis, e pubblicata sulla gazzetta ufficiale che ne decreta la nascita, assieme ad altre sedi, nel maggio ’91.
 Questo piccola presentazione storica e topografica dell’archivio, ha inteso costituire un’introduzione al significato ed all’importanza che l’Archivio riveste per la vita intellettuale e culturale dell’isola, di cui rappresenta un fondamentale simbolo, tema che è stato sviluppato nel corso degli interventi degli ex-dirigenti che si sono succeduti dalla sua fondazione.
 Le numerose attività culturali svolte a latere a quelle proprie dell’istituzione, cioè la raccolta, catalogazione e conservazione del materiale d’archivio, e della funzione (aperta al pubblico) di ricerca del materiale esistente, messo a disposizione di visitatori e ricercatori, hanno illustrato gli interventi, in ordine cronologico, attraverso alcuni articoli, pubblicazioni e locandine, reperiti fra la documentazione esistente e relativi alle iniziative intraprese da ciascun dirigente.
 Il responsabile della biblioteca comunale Dimitri Stamatelos, è intervenuto per rappresentare il primo dirigente (1991-2001) dell’Archivio, il prof Isichos, letterato e storico precocemente scomparso a 52 anni, illustrandone la biografia e sottolineandone, assieme alla notevole mole di pubblicazioni, il fondamentale ruolo svolto nella fondazione dell’Archivio, da lui sollecitata nell’ambito del neo-costituito Centro Culturale, unitamente alla biblioteca comunale ed al museo etnografico e storico del Pirgo Belleni, oggi a lui intitolato.
 E’ quindi intervenuto il prof Dimitri Kostopoulos, che con una vivace relazione ha illustrato il suo contributo alla direzione dell’archivio dal 2002 al 2009, sottolineando come, a latere delle pubblicazioni e conferenze promosse, esso fosse stato rappresentato principalmente dalla ricostruzione e dal ripristino di locali e raccolte, da lui trovati in penose condizioni dopo quasi due anni di chiusura seguiti al decesso del predecessore.
 Ha fatto seguito l’intervento della prof Urania Karali in rappresentanza del prof Kosta Aslanidis, impossibilitato a partecipare, dirigente dell’Archivio dal 2009 al 2012, del quale ha sottolineato non solo il vasto apporto in termini di attività editoriale, conferenze e mostre organizzate, ma anche quello rappresentato dalla digitalizzazione del materiale e dalla apertura a scuole e pubblico, di cui ha incrementato la sollecitazione a partecipare, già attuata dai predecessori.
 Ha concluso gli interventi dei dirigenti la prof Simela Kinevizidou, che ha illustrato la sua breve permanenza alla dirigenza dell’Archivio dal 2012 al 2013, sottolineando la notevole mole di lavoro rappresentata dalla ricatalogazione e riordino dei numerosi fondi esistenti, intervallata dalle frequenti visite di ricercatori e dall’attività di ricerca e pubblicazione.
 Successivamente è intervenuto il Presidente dell’AIAL dr Ferina che ha illustrato le attività dell’Associazione organizzate in collaborazione con l’Archivio fin dal primo anno della sua fondazione, con una conferenza del prof Kostopoulos sull’architettura italiana a Lakki nell’estate 2010 presso il centro espositivo dell’Alevròmilo di Bruzi.
 Hanno fatto seguito nel 2011 una conferenza sulla promozione turistica italiana del Dodecaneso tra il ’13 ed il ‘40, con una ampia introduzione del prof Aslanidis e la proiezione di un video di 45 minuti realizzato in collaborazione tra l’archivio e l’AIAL e con l’intervento della prof Karali, e la proiezione del film “I cannoni di Navarone”, con un’introduzione storica a cura del prof Kostopoulos che ne sottolineava l’ispirazione tratta dalla Battaglia di Leros.
 Infine, l’anno scorso la mostra sul patrimonio architettonico razionalista di Leros ha esposto 200 tra riproduzione di progetti, foto d’epoca e schemi illustrativi presso l’atrio della scuola elementare di Lakki, e nel corso dell’inaugurazione è stato presentato il volume “Saluti da Leros” che introduce il visitatore alla storia ed all’architettura razionalista dell’isola, un patrimonio culturale ancora tutto da rivalutare.
 Nella sua conclusione, il Segretario Generale dell’AIAL, dopo i ringraziamenti di rito rivolti agli oratori ed agli intervenuti, ha espresso l’auspicio che la sensibilizzazione di abitanti e visitatori dell’isola a cui mirava la conferenza, rappresenti un appello per riaprire l’Archivio, per restituirlo alla popolazione, che lo utilizzi quale memoria storica collettiva, depositandovi antichi documenti di famiglia e cercandone, ed ai numerosi ricercatori, che ignari delle motivazioni si chiedono perché non venga riaperto, per scongiurare infine il pericolo che venga definitivamente cancellato dagli Archivi di Stato, come ricordato dal prof Kostopoulos, e l’isola perda così un patrimonio storico che le appartiene.
 Dopo tutto quello che ha fatto per la sua fondazione, Manoli Isicho si rivolterebbe nella tomba..
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* L’archivio è chiuso dall’autunno 2013 a causa dell’assenza di richiesta di dirigenza presentata da parte di dipendenti del Ministero dell’Istruzione competente.

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