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IL MALINTESO

Dramma in tre atti di Albert Camus

La Filodrammatica di Leros mette in scena per la regia di Lefteris Diamantaras il dramma in tre atti di Albert Camus: “Le malentendu” (Il malinteso), che viene rappresentato presso il Teatro Comunale di Lakki il 6 e 7 aprile 2024, con replica estiva  il 22 e 23 agosto 2024.

A.Camus par Henry Cartier-Bresson

Albert Camus (1913 – 1960), premio Nobel per la letteratura 1957, concepisce una prima stesura dell’opera nel 1941, trasponendo in Cecoslovacchia una notizia di cronaca nera svoltasi in Serbia e riportata nel 1935 in un giornale di Algeri, dove viveva. all’epoca. Inserisce l’articolo come ritaglio di giornale descritto nel romanzo “L’étranger” del 1942.
Ma il soggetto era presente in letteratura da molto tempo, e verosimilmente noto a Camus. Zacharias Werner aveva scritto nel 1808 un atto unico “Il 24 febbraio” che aveva avuto un notevole successo tra Svizzera e Germania. Pamphile Lemay ne trae il racconto “Sang et or” nel 1895 in Canada. Una famosa storia criminale molto simile nelle Ardèche risale al 1833 (Autant-Lara ne trarrà un film nel 1951: “L’auberge rouge”). Il polacco Karol-Hubert Rostworowski lo  descrive nel 1929 con il dramma “Niespodzianka” (La sorpresa). Infine, Camus aveva adattato al teatro e interpretato il racconto “Il figliol prodigo” di André Gide.
Rimaneggiata con il titolo di “L’esiliato” nel 1942, riprende il titolo iniziale nella versione finale un anno dopo. Nel 1944 viene messo in scena per la prima volta a Parigi presso il Théatre des Mathurins con la regia di Marcel Herrand, e pubblicato assieme a “Caligola” da Gallimard.

Spiccano nel dramma le tematiche sviluppate da Camus: l’incomunicabilità, che serpeggia in tutta l’opera, e la solitudine ed infelicità della condizione umana, senza il conforto nè di Fato nè di Dei.

Αναπαραγωγή Βίντεο

[Δημιουργία trailer: Ιωάννα Ασμενιαδου-Φωκα

L’azione si svolge in una piccola città della Boemia, a sudest di Praga.

Jan, che ha lasciato la casa paterna vent’anni prima per fare fortuna in Nordafrica, torna con la moglie Maria desiderando di essere riconosciuto e di aiutare la madre e la sorella Martha dopo la morte del padre. Non riconosciuto, diviene invece vittima di queste che da un pezzo uccidono i viaggiatori che si presentino, ricchi e anonimi, per poter sfuggire all’ambiente opprimente del luogo e stabilirsi sulle rive del Mediterraneo.
Ai desideri di fuga di Martha ed a quelli di Jan di essere accolto come “figliol prodigo” si contappongono i sensi di colpa di Jan per l’abbandono della famiglia e della Patria e la semplicità del modo di vedere e di comportarsi di Maria. Scoprire di avere ucciso il figlio, scoprire di amarlo ancora, fanno precipitare nella Madre quel senso di inutilità della vita che la contrapponeva nei precedenti delitti alla speranza di un avvenire di Martha, e la portano all’inevitabile suicidio. Lo stesso suicidio che sarà a sua volta l’unica soluzione possibile per Martha, ora che viene abbandonata dalla Madre non solo nel suo desiderio di fuga, ma persino nell’affetto rubatole dalla morte del fratello.
Lo scontro finale con Maria, con la sua solarità e semplicità nei rapporti interpersonali, descrive il pessimistico punto di vista dell’Autore che sigilla il dramma dell’umana esistenza con l’intevento dell’engmatico Vecchio Servitore, dai critici variamente interpretato nelle vesti del Fato o del Dio.

Martha, 30 anni - Ειρήνη Ντινάκη

La Madre, 60 anni - Βίκυ Θεοτοκάτου

Jan, 38 anni - Γιάννης Παπαδημητρίου

Maria, 30 anni - Ελένη Αθανασιάδου

Il Vecchio Domestico, senza età - Νίκος Φωκάς

 

Regia: Λευτέρης Διαμαντάρας

[clicca per scaricare il copione originale]

Rappresentato per la prima volta in Italia a Bologna nel 1949 con la regia (e traduzione del testo) di Vito Pandolfi, ed in seguito raramente messo in scena (nel 2008 a Palermo e Roma da Pietro Carriglio), è stato recentemente riproposto da Rai Teche a Torino il 6 novembre 2023, come omaggio a Camus per i 110 anni dalla nascita, nell’adattamento televisivo realizzato nel 1979 con la regia di Bruno Rasia e l’interpretazione di Alida Valli e Lina Sastri e andato in onda nel 1983.

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