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CROMATISMI & PLASTICISMI

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Toula Melà e Marco Giannini sono gli artisti esposti a Leros presso l’Alevromilo di Bruzi (Ag.Marina) dal 30 luglio al 11 agosto 2017.
Nel corso dell’inaugurazione della mostra ha avuto luogo una performance del complesso strumentale Crystals di Manolis Makris che si sono esibiti in un programma musicale italo-ellenico.

Ogni opera è un frammento temporale dell’eternità.  
Le sfumature cromatiche, uniche come gli esseri umani, emettono flussi di energia e forza vitale rendendo la nostra vita esteticamente e qualitativamente migliore.  Ed in analogia alla loro armoniosa coesistenza, così dovrebbero convivere pacificamente anche gli uomini, rispettando ognuno la peculiarità dell’altro, su un pianeta che potrebbe essere, se solo lo volessimo, un paradiso.

[Toula Melà]

Nata ad Atene da genitori emigrati in Egitto dall’Asia Minore e dal Dodecaneso, Toula Melà ha studiato pedagogia e psicologia clinica, ma anche Belle Arti.
Nelle sue opere, da lei stessa definite energizzanti, si ispira alla natura, alla musica, alle emozioni ed all’approccio ecologico dell’ambiente.
La sua produzione artistica è caratterizzata dalla coesistenza di linee curve tipiche della natura (con rigorosa assenza di linee rette, che considera esclusività dell’artificio umano), con la assoluta prevalenza del colore puro che comunica senza altri intermediari con la sensibilità dell’osservatore.
Con le sue opere mira a infondere all’osservatore un senso di rilassatezza e benessere, ed a simboleggiare la pacifica convivenza umana.
Ritiene che la fruizione estetica sotto tutte le forme debba essere un bene a disposizione di tutti, e che rappresenti la via maestra per lo sviluppo culturale della società.

Raro caso di artista indipendente, totalmente avulso dai meccanismi che gestiscono il mondo dell’arte contemporanea, Marco Giannini é un pastore dell’arte e le sue opere il suo gregge. Si sposta con esse nelle sue transumanze italo-greche.Il suo mondo è assolutamente sorprendente, ironico, pungente. Quel che ci stupisce é la sopraffina capacità d’inquadrare dei mondi che appartengono al nostro più istintivo immaginario.

[da una recensione di Richi Ferrero]

Un frammento di cultura torinese che con saggezza e autonomia non si è mai legato ai percorsi obbligati del mercato dell’arte, preferendo supportare con il suo sapiente modellato esperienza artistiche a dir poco alternative. Lascia che ad esprimere il proprio valore rimanga in assoluto “l’opera”, dedicando solo ad essa il vero valore artistico, e non all’esibizionismo spesso sterile di un evento estemporaneo.

[da una recensione di Karin Reisovà Chiono]

Tra le sue realizzazioni più originali si trovano performances live come il Tram multietnico (Torino, 1994) ed esposizioni di istallazioni come Terra elettrica (Casa Toesca, 2010)
Le opere in esposizione rappresentano una retrospettiva della sua produzione astratta, realizzata tra il 1968 ed il 1999.
http://www.marcogiannini.eu/opere.html

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