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ARTI GRAFICHE

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Inaugurata il 15 giugno 2011 presso il Museo di Arte Grafica di Messini, si è conclusa il 3 novembre con una cerimonia presso la Scuola Italiana di Atene dopo cinque mesi di esposizione a Leros, Rodi, Volos e Patrasso la mostra d’arte grafica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Atene e della Provincia regionale di Palermo, la mostra ha seguito un iter espositivo attraverso la Grecia ospitata dal Museo “T. Katzoulidis” di Messini (Kalamata), dal Centro espositivo Alevromilo di Brouzi (Leros), dalla Pinacoteca del Museo d’arte contemporanea di Rodi, dal Centro culturale di Nea Ionia (Volos), dalla Sala Sokari del Centro culturale di Patrasso, dalla Scuola Italiana di Atene.
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L’interesse della mostra, al di là dell’elevato livello artistico delle opere presentate, risiede inoltre nella complessità strutturale a fondamentale indirizzo didattico, cercando di coinvolgere il visitatore anche verso il ‘lato nascosto’ e tecnologico dell’opera d’arte, che questi è solito limitarsi ad ammirare (o criticare…), quale supino fruitore estetico.
Le due sezioni in cui si articola la mostra, interagiscono completandosi vicendevolmente, e focalizzando l’attenzione del visitatore sul complesso processo produttivo che, partendo dal materiale utilizzato ed attraverso le diverse fasi delle varie tecniche adottate, perviene al prodotto artistico finale, che il visitatore viene sollecitato a collegare alle metodologie esecutive impiegate.
La sezione didattica’ è rappresentata dalla esposizione esemplificativa di alcune matrici, dalla documentazione fotografica degli utensili più comunemente usati per la realizzazione della matrice, e da un video illustrativo della preparazione, esecuzione e stampa di diverse tecniche calcografiche.
La sezione più propriamente espositiva, che affianca al tradizionale ‘settore docenti’ un ‘percorso storico’ in un vasto excursus temporale, permette anzitutto di ammirare opere di maestri del passato e del presente, ma rappresenta anche un campionario di elevato livello artistico delle diverse tecniche adottate, dalle più tradizionali alle più sperimentali.
L’innovatività della mostra è inoltre rappresentata da un primo tentativo di coordinazione delle attività culturali nel territorio, solitamente realizzate in modo indipendente da diverse Istituzioni, al fine auspicabile di una ottimizzazione delle risorse disponibili.

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… per lastre e per inchiostri …
 è il territorio oscuro dell’alchimia dove metalli ed acidi, cere e torchi sono padroni di casa non molto affabili e cerimoniosi ma, a quanti con sapienza e pazienza sanno entrare nelle loro grazie, riservano l’accesso ad un mondo fantastico e affascinante dove è possibile produrre raffinate ragnatele, incroci di umori, particolari sensazioni tattili prima che visive

.… per lastre e per inchiostri … è onomatopea dello stridio del bulino contro il metallo della lastra, è il rumore del combattimento omerico del metallo contro il metallo, è la musica di fondo del buio antro di Efesto dove i Titani lavorano con acre fatica a produrre manufatti di luminosa bellezza.

… per lastre e per inchiostri … è terra di nessuno dove chiunque può, se provvisto di anima, avvicinarsi per chiedere di esprimere o di raccontare storie ed emozioni.

… per lastre e per inchiostri … e ci si avvia verso Macondo, dove nasce la bellezza e la follia.

luisa maria leto

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