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LE ANTICHE PIETRE

Dei e Miti della Grecia classica nelle Vele di Franco Murer

La mostra, una iniziativa dell’Agente Consolare per il Peloponneso meridionale sig.ra Margherita Bovicelli, viene esposta a Leros presso il Parco del Museo Belleni di Alinda dal 25.9 al 1.10.2023 nel contesto delle manifestazioni commemorative dell’80° anniversario della Battaglia di Leros.

Genesi della mostra

Molti anni fa, a Cesenatico, in Romagna mi sono imbattuta, quasi per caso, in una mostra del Maestro Tonino Guerra che mi lasciò sbalordita per la bellezza e la spettacolarità dell’allestimento. Le opere erano grandissime, le figure elementari che contraddistinguono il tratto e la poesia quasi infantile dell’artista erano coloratissime. Erano dipinte sui teli che venivano usati in spiaggia quando ancora non si usavano gli ombrelloni. Ad un palo alto un paio di metri veniva agganciato un legno, quasi a formare una croce. Da quel legno pendevano delle grandi tele di canapa le cui estremità venivano fissate nella sabbia con dei picchetti. All’ombra di quelle grandi tende i bagnanti si riparavano dal sole cocente dei pomeriggi in spiaggia. Tonino Guerra aveva recuperato quella tradizione dimenticata da decenni e l’aveva proiettata nel suo mondo di maghi, fiori, papere e farfalle. […]
All’ombra di quegli ulivi [dell’antica Messini] ho immaginato un viaggio nell’antica Grecia, nei miti che sono arrivati fino a noi attraversando tanti secoli. È stato il viaggio a farmi pensare alle vele. Grandi teli dipinti che, come le vele di una nave ci condurranno in un altro tempo, quello della Grecia Antica. I miti legati a quel luogo saranno il tema delle opere. […]
Ancora una volta comincia un sogno: a simboleggiare il nuovo viaggio nei miti legati a quel luogo saranno grandi vele dipinte dal Maestro Franco Murer.

Margherita Bovicelli                                  

La mostra a Leros
Miti non muti

          “Lasciate l’Olimpo, / audaci figli di Zeus e di Leda, / e con animo a noi propizio apparite, / o Castore e Polluce” […]

Al di là della preghiera di Alceo (e possiamo immaginare come questa recuperi tradizioni e invocazioni ben più antiche degli oltre duemilaseicento anni orsono), restano evidenti alcune considerazioni. La mitologia è territorio della fantasia. L’uomo antico immagina una schiera di divinità alloggiate sul monte Olimpo, tra Tessaglia e Macedonia, in vista del Mar Egeo, ma non così visibile dagli uomini, perché la sua vetta è spesso circondata da nuvole. Lassù vivono gli dei esattamente come gli uomini […] Ma non come noi: loro sono condannati all’immortalità e –a ben vedere– a ripetere continuamente i momenti del vivere quotidiano. Contraddizioni comprese: la loro vita è il nostro specchio. Nei loro comportamenti, anche quelli più estremi e incomprensibili, si distinguono le nostre possibilità di sbagliare, di prendere strade senza ritorno, di trovarsi in situazioni le cui risposte sono proprio nella (ri)lettura dei miti. Direttamente o indirettamente Franco Murer ci mette davanti a tutto questo […]
Le immagini di Murer, secondo me, solo apparentemente restituiscono visioni del mondo antico. O meglio, ne restituiscono l’iconografia ripensata e rielaborata e -contestualmente- ci danno la possibilità di riflettere su noi stessi e le nostre contraddizioni, le nostre sofferenze, la nostra personalità recuperata dalle pieghe della mitologia antica.
È il passato, sempre presente per guardare al futuro.

Umberto Broccoli                                       

Le opere
Gli dei nell’Antica Messene

Il mito ha in sé tutta la memoria di un popolo, il piacere dell’ascolto, la bellezza dei racconti. Costantino Kavafis ci ricorda che “non muoiono gli dei, muore la fede della moltitudine ingrata dei mortali. Immortali gli dei”. Nella sua poesia Itaca ci augura che:

           “Se ti metti in viaggio per Itaca / augurati che sia lunga la via, / piena di conoscenze e d’avventure.”

Il mio viaggio per Itaca ha inizio nel 1973 quando mio padre Augusto organizzò la mia prima mostra personale e portò con sé due suoi grandi amici che mi insegnarono l’amore per la Grecia classica e la convinzione che ogni pensiero vola e insieme sta inciso nel tuo cuore. […]
Ognuno di noi ha un suo giardino, luogo effimero se non lo si cura, lasciando che rimanga una cosa fragile e indifesa. È da incontri come questi e dai loro insegnamenti che si sviluppa il seme che dà vita a una metamorfosi intima alimentata dalla curiosità. Si tratta di un percorso che ti porta alla ricerca di te stesso proprio attraverso il tuo lavoro.
Oggi, a distanza di cinquant’anni, la realizzazione delle dodici vele dedicate agli dei del Sito archeologico dell’Antica Messene, racchiudono e restituiscono proposito di ringraziamento verso chi mi ha indicato un sentiero possibile per affrontare quello che ho rappresentato attraverso queste opere. Sono vele esposte al vento, al sole, alle intemperie che diventano alla fine, attraverso il mito, anche un mio autoritratto di uomo e artista.[..]
In queste vele realizzate per Messene, ho sviluppato tutto il mio andare fin qui, sorretto sempre da mio padre Augusto e da altri compagni di viaggio, fondamentali per il mio cammino.
È stato un viaggio affascinante e faticoso, con alti e bassi inevitabili e con tutti quei dubbi fondamentali che mi hanno aiutato e spronato sempre a riprendere il lavoro il giorno dopo.
Perché, come dice Kavafis, più che l’approdo a Itaca, quello che conta davvero è il viaggio; e quindi, una volta ancora, “Augurati che sia lunga la via (…verso) porti mai visti prima”.

Franco Murer                                       

Il catalogo della mostra

[Il catalogo a stampa è disponibile presso il Museo Augusto Murer di Falcade o su ordinazione presso: [email protected]]

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