XII. RASSEGNA 2024
La rassegna annuale del cinema italiano in Grecia giunge alla decima edizione. Organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Atene in collaborazione con l’Associazione Culturale AIAL, la mostra presenta quest’anno sei film selezionati per rappresentare la più recente produzione cinematografica italiana. Completa la rassegna l’omaggio a Marcello Mastroianni per celebrare la ricorrenza del centenario della nascita, con l’iconografico capolavoro di Fellini: La dolce vita.
I film della rassegna vengono proiettati in oltre venti località della Grecia nell’ambito della Rete di Cooperazione Culturale Italo-ellenica e con il supporto della Federazione Nazionale dei Cineclub di Grecia. La mostra si inserisce nel più ampio quadro di promozione del cinema italiano, proposto in Grecia dall’AIAL in sinergia con l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, unitamente alla rassegna 10 Corti in giro per il mondo, iniziativa del Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, giunta quest’anno alla nona edizione.
A Leros vengono presentate cinque pellicole della rassegna nel contesto dell’annuale rassegna locale Un mese con il cinema italiano con il supporto del Comune dal 2 al 30 novembre ogni sabato alle 21:00 presso il Teatro Comunale di Lakki con ingresso gratuito.
Le pellicole, in lingua originale, sono sottotitolate in greco.
Zamora | Ζαμόρα – Neri Marcorè, 2023
Anni ’60. Walter Vismara è un ragioniere di trent’anni fanatico di quiz televisivi che lavora come contabile in una piccola fabbrica a gestione familiare. Quando la ditta di provincia chiude senza preavviso, Walter si ritroverà presso una grossa azienda nella Milano del boom economico, sotto la supervisione diretta del dirigente, il Cavalier Tosetto. Quest’ultimo ha una fissazione per il calcio, costringendo i suoi dipendenti ad allenarsi con una partita settimanale in vista della competizione annuale fra scapoli e sposati.
Walter, che non ama il calcio, si propone come portiere. Questa sua scelta porta l'ingegner Gusperti a prenderlo di mira, soprannominandolo sarcasticamente "Zamora", in riferimento al celebre portiere spagnolo degli anni '30. Walter è costretto a sopportare le umiliazioni di Gusperti sia in campo che in ufficio, cosa che lo porterà a chiedere l'aiuto di Giorgio Cavazzoni, una volta talentuoso portiere ma ora in miseria e alcoolizzato di cui è diventato amico, per allenarlo.
Neri Marcorè, attore affermato con 30 anni di carriera alle spalle. esordisce dietro alla macchina da presa adattando il romanzo omonimo di Roberto Perrone con una commedia delicata e leggera, particolarmente curata nella scenografia vintage.
Il ritorno di Casanova | Η επιστροφή του Καζανόβα – Gabriele Salvadores, 2023
Leo Bernardi è un regista italiano acclamato e di successo. Si avvicina alla fine della sua carriera ma non riesce ad accettare il suo lento declino. Ha appena finito di girare il suo ultimo film che si ispira al romanzo di Arthur Schnitzler, il cui personaggio presenta numerose somiglianze con lo stesso regista. Il suo montatore Gianni cerca di farlo uscire da una depressione incipiente, mentre Leo si consuma fra la competitività con un giovane regista osannato dalla critica, e l’amore per Silvia, un contadina volitiva e indipendente, molto più giovane di lui.
Il Casanova di Schnitzler sta invecchiando, i suoi giorni di gloria sono finiti: ha perso il fascino e l'attrazione per le donne, è al verde e non vuole più viaggiare per l'Europa. Dopo un lungo esilio, vuole solo ritornare a Venezia, sua città natale.
Durante il viaggio verso casa, Casanova incontra una ragazza, Marcolina. Risveglia il suo desiderio, perduto da anni. Cerca quindi di sedurla, ma questo lo porta ad una tragica consapevolezza: ormai è vecchio.
Non è un caso che Leo Bernardi abbia deciso di raccontare questa storia in questo momento, in un momento cruciale della sua vita e della sua carriera. Il destino di Casanova e del suo regista li porterà allo scontro finale.
Salvatores si confronta sia con il passare inevitabile del tempo, tema del suo film - nel film (l'opera di Bernardi è a colori, mentre la vita del regista si trascina stancamente in bianco e nero), che con un gigantesco fantasma cinematografico: il Fellini di 8 ½ e di Il Casanova.
Le mie ragazze di carta | Τα χάρτινα κορίτσια μου – Luca Lucini, 2023
La commedia, romantica e nostalgica, racconta due fasi cruciali nella vita di due adolescenti: il passaggio dalla infanzιa alla pubertà, tra i primi amori e le partite di rugby, e il brusco passaggio dalla vita di campagna a quella di città.
Siamo alla fine degli anni ’70, in una cittadina di provincia del Veneto, in corso di rapida urbanizzazione e di grande trasformazione sociale ed economica che coinvolge anche la famiglia Bottacin.
Il padre Primo ottiene l’impiego statale come postino e conosce un travestito che lo inizia agli scacchi; la madre Anna scopre le seduzioni del consumismo rampante ed i cinema a luci rosse; il figlio Tiberio viene iniziato dai più smaliziati coetanei cittadini all’erotismo adolescenziale e si innamora di una pornostar.
La ”educazione sentimentale” della pubertà procede di pari passo con lo smaliziamento degli adulti che scoprono vizi e virtù del mondo cittadino, anche e soprattutto perché provinciale, con le sue ipocrisie e le sue seduzioni, viste con l’occhio ingenuo del mondo patriarcale contadino in rapida via di estinzione. Convivono nella cittadina e nel film pregiudizi che crollano e bigottismi che sopravvivono.
Denti da squalo | Δόντια καρχαρία – Davide Gentile, 2023
La scuola è finita ed il tredicenne Walter ha appena perso suo padre. Nel suo vagare apparentemente senza meta per il litorale romano, un luogo affascinante e misterioso cattura la sua attenzione: una villa abbandonata con una torbida, gigantesca piscina. Ma la villa non è incustodita e inizierà per lui un viaggio di crescita e di formazione.
Una fiaba drammatica, a tratti violenta, ma anche avventurosa, sognante e divertente, come solo sa essere il passaggio da un’infanzia interrotta da un trauma familiare a un’adolescenza che si affaccia prepotente.
Seguiamo Walter segnato nel profondo da un incontro magico e misterioso. Vediamo il suo mondo esteriore, il suo quotidiano, riviviamo stralci del suo passato entrando in quello spazio interiore nel quale si sta formando la sua identità, dove la figura di un padre amato, ma mai rispettato, deve “morire” un’altra volta perché Walter possa trovare il suo vero - e nuovo - sé.
Il tono generale del film oscilla tra il drammatico e il leggero, il riflessivo e l’ironico. All’elemento realistico si contrappone l’elemento “fiabesco”: lo squalo.
Il “limbo” esistenziale di Walter ha permesso di sviluppare le varie anime del protagonista, in bilico tra un mondo ancora infantile (il rapporto con la madre, i flashback), quello adolescenziale (la banda di piccoli criminali) e quello adulto (i primi passi nella villa dove fantasticare e immaginarsi invincibile, forte... come uno squalo).
Omaggio a Marcello Mastroianni nel centenario della nascita
Il latin lover più amato all’estero, il divo più anti-divo del cinema italiano, inizia giovanissmo dalla gavetta, come comparsa a cavallo della guerra per poi affermarsi nel corso degli anni ’50. Ma saranno l’incontro con Fellini e La dolce vita a portarlo alla consacrazione della fama internazionale, ed a fargli vivere “un’avventura meravigliosa, l’esperienza più esaltante della mia carriera e della mia vita, in senso assoluto… Fu qualcosa di irripetibile”.
Per la fondamentale tappa nella sua carriera rappresentata da La dolce vita, è stata selezionata questa pellicola per ricordarlo nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita.
La dolce vita | Γλυκιά ζωή – Federico Fellini, 1960
Senza alcun dubbio il film più noto di tutti i tempi e in tutto il mondo, che è diventato un modo di dire diffusissimo in tutte le lingue, La dolce vita costituisce il punto di transizione della poetica felliniana dal neorealismo di La strada al surrealismo immaginifico di Giulietta degli spiriti.
Marcello è un aspirante scrittore che lavora come redattore della cronaca mondana per un grande giornale, stazionando ogni sera di fronte ai locali di via Veneto in cerca di qualche pettegolezzo o foto sensazionale sulle frequentazioni di personaggi del mondo dello spettacolo, di ricchi borghesi o di nobili in cerca di eccessi.
Nonostante conviva con una donna molto gelosa e depressa, ha frequentazioni con donne di ogni tipo e di ogni ambiente. Nel giorno in cui arriva a Roma un'importante attrice svedese, accompagna la delegazione in un locale all'aperto tra le rovine romane e poi scappa con la donna per le vie del centro di Roma.
Marcello è un viveur tragico e insoddisfatto: un intellettuale che vive nella mondanità e alle spalle di essa, tanto frustrato nelle proprie aspirazioni letterarie quanto indolentemente appagato dall'incapacità a opporvi resistenza.
In una serie di episodi senza un preciso legame narrativo, se non quello, più stretto, che racconta l'involuzione del personaggio, e quello più ampio che cerca di dipingere un affresco delle varie realtà socio-economiche di Roma; in una serie di sequenze temporalmente indefinite, sospese fra vitalità e senso di morte, sacro e profano, moralismo e trasgressione, Marcello attraversa vari ambienti sociali (dai frequentatori e le ballerine dei night club alle prostitute di periferia dell'Appia Nuova, dai salotti intellettuali ai ricevimenti dei nobili nel viterbese) per narrare il grande spettacolo della decadenza contemporanea.
PIEGHEVOLE distribuito al pubblico
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